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giovedì 11 giugno 2009

Posta la fiducia al DDL sulle intercettazioni



Il governo ha posto ieri la fiducia sull'emendamento riguardante le intercettazioni telefoniche. Il testo è molto lungo, ma c'è un'ampia sintesi sito dell'ansa.


EVIDENTI INDIZI COLPEVOLEZZA - Il Pm potrà chiedere di intercettare solo se ci saranno 'evidenti indizi di colpevolezza' e solo se saranno 'assolutamente indispensabili'. Nelle indagini di mafia e terrorismo basteranno 'sufficienti indizi di reato'. La richiesta dovrà essere autorizzata da un Gip collegiale del capoluogo del distretto. Ma il giudice dovrà poi compiere una valutazione autonoma del caso.

VIA IL MAGISTRATO CHE PARLA TROPPO - La toga che rilascia "pubblicamente dichiarazioni" sul procedimento affidatogli ha l'obbligo di astenersi. E sarà sostituito se iscritto nel registro degli indagati per rivelazione del segreto d' ufficio.

OMESSO CONTROLLO - Il ddl prevede l'ammenda da 500 a 1.032 euro per pubblici ufficiali e magistrati che ometteranno di esercitare "il controllo necessario ad impedire la indebita cognizione o pubblicazione delle intercettazioni".

DIVIETO PUBBLICAZIONE - Il testo cambia. Prima era vietato scrivere di tutto fino all'inizio del dibattimento. Ora si prevede che per le intercettazioni, anche quelle non più coperte da segreto, resti il divieto di pubblicazione anche parziale fino alla conclusione delle indagini preliminari. E sarà vietato pubblicare le richieste e le ordinanze emesse in materia di misure cautelari fino a quando l'indagato o il suo difensore non ne siano venuti a conoscenza. Dopo di ché se ne potrà pubblicare il contenuto. Fanno eccezione le intercettazioni riportate nelle ordinanze. Per quelle permane il divieto di pubblicazione.

RETTIFICHE SENZA COMMENTO - Cambia anche la norma sulle rettifiche perché nel ddl si dice che dovranno essere pubblicate nella loro interezza, ma "senza commento". E si disciplinano anche quelle su internet.

NO A NOMI E IMMAGINI PM - Stop alla pubblicazione di nomi o immagini di magistrati "relativamente ai procedimenti penali a loro affidati", salvo che l'immagine non sia indispensabile al diritto di cronaca.

CARCERE PER I GIORNALISTI - Torna il carcere per i cronisti, ma la pena diventa da 6 mesi a un anno (era da uno a 3 anni) quindi oblabile: cioé trasformabile in sanzione pecuniaria.

REATI INTERCETTABILI - Potranno essere intercettati tutti i reati con pene oltre i 5 anni, compresi quelli contro Pubblica Amministrazione; ingiuria; minaccia; usura; molestia; traffico-commercio di stupefacenti e armi; insider trading; aggiotaggio; contrabbando; diffusione materiale pornografico anche relativo a minori.

INTERCETTAZIONI AMBIENTALI - Si potranno usare le 'cimici' solo per spiare luoghi nei quali si sa che si sta compiendo un'attività criminosa. Unica eccezione per i reati di mafia, terrorismo e per quelli più gravi.

LIMITI DI TEMPO - Non si potrà intercettare per più di 60 giorni: 30 più 15 più 15. Per reati di mafia, terrorismo o minaccia col mezzo del telefono si può arrivare a 40 giorni prorogabili di altri 20.

RELAZIONE SU SPESE E 'TETTO' - Ci sarà un tetto di spesa stabilito dal ministero della Giustizia, sentito il Csm. Entro il 31 marzo ogni procuratore trasmetterà a Via Arenula una relazione sulle spese per le intercettazioni dell'anno precedente.

PROCEDIMENTO CONTRO IGNOTI - Le intercettazioni potranno essere richieste solo dalla parte offesa e solo sue sue utenze.

ARCHIVIO RISERVATO E DIVIETO DI ALLEGARE VERBALI A FASCICOLO Telefonate e verbali saranno custoditi in un archivio presso la Procura. E le registrazioni saranno fatte con impianti installati nei Centri di intercettazione istituiti presso ogni distretto di Corte d'Appello. I procuratori dovranno gestire e controllare questi Centri e avranno 5 giorni per depositare verbali e intercettazioni. Se dal loro deposito però ci sarà pregiudizio per le indagini, si potrà ritardare la consegna, ma non oltre la data dell'avviso della conclusione delle indagini preliminari. Vietato allegare le intercettazioni al fascicolo.

NO A UTILIZZO IN PROCEDIMENTI DIVERSI - Le intercettazioni non potranno essere usate in procedimenti diversi da quelli nei quali sono state disposte. Salvo i casi di mafia e terrorismo.

STOP A INTERCETTAZIONI PER 007 - Se un Pm volesse intercettare un telefono usato da esponenti dei Servizi e quindi anche da 'body guard' dovrà informarne entro 5 giorni il presidente del Consiglio che potrà apporre il segreto di Stato.





Probabilmente intercettazioni come questa non potranno più essere fatte. Molto bene!

Intanto il giornale "La Repubblica" ha iniziato una campagna per raccogliere firme contro il decreto. Secondo La repubblica "I giornali hanno il dovere di informare perché i cittadini hanno il diritto di conoscere e di sapere. La nuova legge sulle intercettazioni telefoniche è incostituzionale, limita fortemente le indagini, vanifica il lavoro di polizia e magistrati, riduce la libertà di stampa e la possibilità di informare i cittadini. Per questo va fermata."

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mercoledì 11 febbraio 2009

E così ha inizio...

In questi giorni, navigando per la rete, mi sono inbattuto su un articolo al quanto sconcertante riguardante una legge appena approvata dal Senato e della quale sinceramente non ne sentivamo il bisogno, in quanto il "Bel Paese" ha problemi più importanti da risolvere in questo periodo. Si introduce infatti, nel disegno di legge 733, per capirci nel pacchetto sicurezza, grazie al senatore Giampiero D'Alia, l'articolo 50 "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet" che recita:

Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.


La legge, così come scritta, prevede che, in caso di indagini relative a delitti di apologia di reato e di istigazione a delinquere, i provider debbano operare in modo analogo alla pedopornografia.

Noi vediamo in questo solo il primo passo verso una sorta di bavaglio, per non dire censura, verso il diritto di critica nei confronti del potere che, avendo il controllo di televisoni e giornali, punta ad impradonirsi anche della rete.

Tutto questo, legato alla situazione penosa in cui si trova l'Italia, mi ha spinto a creare questo blog contro il nostro premier. Se ne conoscete, segnalate altri siti o blog dal tema "Berlusconi ti odio".

Ciao e alla prossima.

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