passaparola

sabato 30 maggio 2009

Berlusconi al Garante: "Bloccate le foto di Villa Certosa"


Sono spuntate delle foto, si dice circa settecento, che Silvio Berlusconi non vuole che siano rese pubbliche. Si tratterebbe di foto scattate a Villa Certosa che ritrarrebbero personaggi illustri, come il primo ministro della Repubblica Ceca, oggi dimissionario, Mirek Topolanek, e non solo. Ci sarebbero anche le foto della festa per il capodanno 2009, nelle quali ci sarebbe Noemi Letizia, allora minorenne, e altre ragazze.
Per bloccare la pubblicazione il premier ha presentato un ricorso al Garante della Privacy per chiedere "tutti i provvedi­menti che riterrà opportuni e in particolare l’inibizione di qualsivoglia utilizzo o pubbli­cazione del materiale fotogra­fico". Berlusconi dice "Si tratta di soggetti ripresi in momenti di assoluta intimità del tutto leciti e senza alcun particola­re rilievo o connotazione".
L'autore delle foto, il fotografo Antonello Zappadu denunciato per violazione della privacy, commenta: "Se sono foto insignificanti, se Berlusconi scrive nel suo esposto che “i soggetti ripresi in momenti di assoluta intimità del tutto leciti e senza alcun particolare rilievo o connotazione”, perché vuole bloccare la loro pubblicazione?"

Forse Berlusconi non vuole che le foto siano pubblicate perchè il fotografo ha aggiunto che "tra gli ospiti del Natale scorso c’erano tantissime minorenni. Chi ha visto gli scatti giura che c’è anche Noemi".
Come dice giustamente Zappadu, ora vogliamo vedere le foto visto che non contengono niente di compromettente. Basta con questi giochi di potere, siamo stufi della disinformazione che fanno i potenti in Italia.

Fonti: laStampa.it, corriere.it

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Eco"BALLE": ancora spazzatura a Napoli


Negli ultimi giorni è di nuovo emergenza spazzatura a Napoli. Ne ha parlato per primo in TV il TG3 giovedi 28 maggio.

Molti comuni della provincia sono invasi di nuovo dai rifiuti, la procura di Napoli ha avviato una serie di inchieste sulle decisioni prese durante l’emergenza rifiuti e sul collaudo dell’inceneritore di Acerra. Intanto scopriamo che il livello di polveri sottili nella zona dell’impianto, secondo i dati forniti dall’Arpac, ha superato nelle ultime due settimane di gran lunga i limiti consentiti dalla legge.
La periferia e la provincia napoletana sono di nuovo sommerse dai rifiuti. Sembra di essere tornati indietro di un anno, caldo torrido e sacchetti di immondizia nelle strade.
Con questo stato di cose, si fa sempre più dura denuncia dei sindaci dell’area flegrea, ma anche di Giugliano, Pianura, Marigliano, Marigianella, Marano, Melito, Qualiano, Quarto, San Giuseppe Vesuviano, Palma Campania, Massa di Somma, in cui la raccolta va a rilento.
Bertolaso fa sapere che non è compito della struttura del sottosegretario ripulire le strade, il quale deve occuparsi esclusivamente di fornire un sistema integrato di gestione rifiuti. Il motivo della nuova ondata di emergenza, però,non è la raccolta bensì il conferimento, che rientra eccome nelle di competenze della sua struttura.
Il presidente del Consiglio aveva stabilito che i rifiuti di molti di questi comuni sarebbero stati conferiti nel sito di Casalduni nel Beneventano. Poi la decisione è stata dirottata su Giugliano, in seguito sul sito di stoccaggio in località Pantano (alle spalle dell’inceneritore di Acerra, per poi ritornare a guardare a Giugliano ed ancora a Casalduni.
Insomma, una gran confusione, in cui le uniche cose certe sono le file di camion che vanno a sversare i rifiuti che si accumulano in strada.
A proposito del sito di Pantano ad Acerra va chiarito che secondo il decreto del governo , questo si sarebbe dovuto bonificare come misura compensativa all’attivazione dell’inceneritore e sarebbe dovuto divenire un polmone verde del Comune di Acerra.
Sulle decisioni prese durante l’emergenza si aprono anche altri dubbi, su cui la procura di Napoli sta attualmente indagando. Innanzitutto, ci sarebbero gli impianti aperti durante l’emergenza che sarebbero stati autorizzati senza che gli stessi rispondessero ai requisiti stabiliti dalla legge. La procura di Napoli ha anche chiesto il resoconto della commissione di collaudo dell’inceneritore di Acerra e sta avviando accertamenti sui siti in cui viene accatastata la spazzatura in attesa dello smaltimento “definitivo” nell’impianto.


Intanto c'è anche un'inchiesta sui rifiuti e sulla gestione di Bertolaso durante l'ultimo anno sotto il governo Berlusconi. Sotto accusa le emissione oltre la norma dell'inceneritore di Acerra, che ricordiamo non è ancora ultimato ma solo in fase di rodaggio. Ci sono inoltre i comuni che si lamentano denunciando che spesso l'immondizia rimane per strada anche fino a 48 ore perché non si sa dove depositarla.


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giovedì 28 maggio 2009

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Facciamo un ripassino di quanto il governo Berlusconi lavora per se stesso.


La legge sulle rogatorie internazionali. Approvata in tempi brevi, questa legge disciplina la materia delle rogatorie internazionali oltre che ratificare la convenzione di cooperazione giudiziaria tra Italia e Svizzera. Nel passaggio al Senato la legge ha subito due modifiche molto particolari: si può applicare ai processi in corso e annulla le rogatorie macchiate da vizi formali. Ma cosa sono le rogatorie? Sono uno strumento che consente ad un giudice di chiedere ad un collega straniero di compiere atti processuali che esulano dalla sua giurisdizione. Cosa c’entra il premier? Grazie a questa legge sono divenute inutili le imbarazzanti dichiarazioni sui movimenti nei conti correnti esteri fatte da Previti, Squillante e dal responsabile dei servizi finanziari di Mediaset che addirittura confermò di aver dato disposizioni per i pagamenti documentati dalle carte svizzere.
La legge sulla depenalizzazione del falso in bilancio. Mossa con la quale si è reso non più perseguibile dalla legge il falso in bilancio, che è da sempre stato uno dei protagonisti del disequilibrio economico del Paese. Oltre ad allontanare investitori esteri, allarmati da uno Stato che non punisce il falso in bilancio, c’è un altro lato molto interessante, molto più pratico: così facendo si sono rese del tutto vane le indagini in corso da anni, che vedevano tra i principali attori Silvio Berlusconi nell’affare “All Iberian”.
La legge Cirami sul legittimo sospetto. Un terremoto nel panorama giuridico, utile sia a Berlusconi che al suo entourage. Il legittimo sospetto è essenzialmente il dubbio che l'organo di legge chiamato a giudicare non sia imparziale. Il giudice può essere ricusato se ha espresso il proprio orientamento sul processo pubblicamente oppure se ha rapporti con l’imputato. Ovviamente sulla fondatezza delle ragioni deve pronunciarsi la Corte di Cassazione: se quest'ultima riconosce che il giudice non garantisce imparzialità, trasferisce il processo in un'altra città, dove dovrà ricominciare da zero. L'effetto è quello di bloccare, errando di città in città, le conclusioni del processo, che potrà così andare avanti, senza però arrivare alla sentenza, prima che la Corte di Cassazione si sia pronunciata sulla fondatezza del ricorso. Questa legge è stata applicata anche ai processi già in corso al momento della sua entrata in vigore. Chi era l’imputato in più processi che inveiva contro i giudici comunisti? La sola legge Cirami poneva il rischio di ottenere, spostandosi di città in città, soltanto un po’ di tempo in più.
Berlusconi, in quel momento imputato nel processo Sme, ha avuto un’altra bella idea: il lodo Schifani, la legge blocca processi per le cinque più alte cariche dello Stato. La Corte Costituzionale l’ha giudicato incompatibile con la nostra Costituzione (soprattutto con l’art.3), proprio perché andava contro le basi democratiche del nostro ‘sistema’. Ovviamente non ci si è abbattuti: una modifica qui, una lì, e anche in questo caso pronta la legge. Negli altri Stati democratici si possono “giudicare” le più alte cariche dello Stato: basti ricordare che negli USA, sempre presi ad esempio, Clinton venne messo alla gogna nel “caso Lewinsky”.
Il condono fiscale. Uno schiaffo morale per i cittadini che hanno sempre regolarmente pagato le loro tasse, uno strumento interessante nelle mani delle aziende di Berlusconi. Alle iniziali dichiarazioni del presidente del Consiglio, si espresse con certezza “Mediaset non si servirà del condono”, è seguita una adesione ed un risparmio di centinaia di milioni di euro.
La legge sulla tassa sulle successioni e sulle donazioni. Una delle primissime leggi di Berlusconi. Il governo dell’Ulivo aveva lavorato su questa legge stabilendo una franchigia di 350 milioni di lire per successioni e donazioni. Cosa vuol dire? Vuol dire che si tassavano solo beni di valore superiore ai 350 milioni di lire in base ad una tabella di percentuali legata all’entità della donazione o dell’eredità. Con l’intervento dell’attuale governo è stata eliminata totalmente la suddetta tassa, anche per cifre da capogiro. Ovviamente un interesse di pochi che da adito a legittimi sospetti su passaggi di tanto denaro di tasca in tasca.
La legge Gasparri e il decreto salva Rete 4. La proroga di poter trasmettere in analogico per Retequattro ha sollevato in maniera clamorosa l’interrogativo su come un premier possa decidere sul destino di una sua proprietà. Ma nella nuova legge c’era molto di più. L’abolizione delle norme che vietavano incroci di proprietà tra Tv e carta stampata ad esempio, ha cancellato i limiti sulla possibilità di detenere media. Realmente consentirà di ufficializzare ciò che già accadeva. Se fino ad oggi Berlusconi non poteva essere proprietario de “Il Giornale”,”Il Foglio” ed il “Corriere della Sera”, perciò demandava rispettivamente al fratello, alla moglie e ad altri cari amici; con la nuova normativa potrà liberarsi di queste maschere. Inoltre, non si è posto freno alla possibilità di acquistare giornali, tv e cinema a patto che venga garantita concorrenza (?). Però è stato inserito anche un limite, ovviamente per gli altri. Il blocco è per chi già si occupa di un settore delle telecomunicazioni (Telecom, che ha La7, Mtv ed una partecipazione in Sky) che non potrà espandersi senza limiti in quello delle televisioni. Così facendo si è cercato di proteggere l’attività dei “tanti” proprietari di reti televisive italiane.
Legge anti-intercettazioni.
Sono vietate le intercettazioni per reati le cui pene sono inferiori a 10 anni. È prevista una deroga per i reati contro la pubblica amministrazione, come corruzione e concussione. Non solo. Le intercettazioni saranno sempre possibili nei reati di mafia, di terrorismo e per tutti i reati di grande allarme sociale. In generale, non potranno però durare più di 3 mesi e dovranno essere decise da un tribunale, non da un singolo soggetto. Resta anche la previsione del carcere da uno a tre anni, commutabili in una sanzione, per chi pubblica conversazioni coperte da segreto e cinque anni per i pubblici ufficiali che le diffondono. Secondo la nuova normativa, inoltre, le intercettazioni telefoniche autorizzate per un'indagine non saranno utilizzabili in un procedimento diverso. Molti sostengono che questa legge è stata fatta soltanto per nascondere le decine di colloqui avuti con l´ex direttore di Rai Fiction Agostino Saccà che, tra le procure di Napoli e di Roma, gli costano indagini per corruzione.
Lodo Alfano. Nel giugno 2008 il Governo Berlusconi IV ha espresso la volontà di riproporre un nuovo disegno di legge riguardante l'immunità alle alte cariche (stavolta solo le prime quattro, facendo cioè rientrare il Presidente del Consiglio ma escludendo quello della Corte Costituzionale): è stato denominato "lodo Alfano" dal nome del proponente, il ministro della Giustizia Angelino Alfano. A parere del ministro, il nuovo provvedimento si differenzierebbe dal lodo Schifani, che riprende in termini di contenuti, in quanto compatibile con quanto indicato nella sentenza della Consulta che lo aveva abrogato. Le modifiche apportate da questo Lodo al precedente sono diverse, tra cui il termine di legislatura per la sospensione dei processi e la possibilità di proseguire con le azioni civili di risarcimento. Il disegno di legge è stato approvato rapidamente in coincidenza con l'imminente conclusione del processo a Milano sulla corruzione in atti giudiziari dell'avvocato inglese David Mills (condannato in primo grado a 4 anni e 6 mesi di reclusione) che vedeva come coimputato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

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mercoledì 27 maggio 2009

L'Italia è in pericolo...


... a dirlo è il Financial Times nell'editoriale di oggi che esordisce dicendo "Berlusconi è un pericolo, in primo luogo per l'Italia, ed un esempio deleterio per tutti". Secondo il giornale inglese "il fascismo non è nel futuro probabile dell'Italia: Berlusconi chiaramente non è Mussolini, lui ha squadre di starlette e non di camicie nere".

Continua il quotidiano economico "Ma il pericolo di Berlusconi è di un ordine diverso da quello di Mussolini, è quello del potere dei media che mina i contenuti seri della politica e li sostituisce con lo spettacolo. È mettere una fortuna al servizio della creazione di un'immagine grandiosa, composta da affermazioni di successi senza fine e sostegno popolare."

Il FT rincara la dose. "Che egli sia così dominante è anche in parte colpa di una sinistra esitante, di istituzioni deboli ed a volte politicizzate, di un giornalismo che troppo spesso ha accettato un ruolo subalterno ma soprattutto la colpa è di un uomo molto ricco, molto potente e sempre più spietato. Non un fascista, ma un pericolo in primo luogo per l'Italia ed un esempio deleterio per tutti"

Ovviamente per la destra si tratta di "cattiva stampa," che fa giornalismo in modo "disonesto". Il ministro degli Esteri Franco Frattini liquida cosi' l'editoriale di oggi del "Financial Times".

Mi domando quale sia per il governo la stampa "buona", forse quella dei giornali e delle televiosioni che fanno capo al premier, che mai direbbero qualcosa a sfavore del loro padrone.

Sono piovute altre critiche al nostro governo da altri giornali stranieri. Infatti anche l'Indipendent va giù duro parlando del caso Noemi. DIice il giornale londinese: "Berlusconi è stato colto a dire numerose bugie sulla relazione e rifiuta di spiegarle" e con l'elezioni imminenti "a sua popolarità potrebbe essere in via di erosione", speriamo aggiungo io. Aggiunge il giornale che ora Berlusconi deve dare conto "non per corruzione, non per connessioni con la mafia, ma per la sua relazione con una teenager". Vivere in Italia oggi, continua l'Independent, è "come essere intrappolati in un campo di lava che sta lentamente ma irreversibilmente scivolando giù da un pendio". Secondo il quotidiano, gli scandali di Mani Pulite, lungi dal portare alla nascita di una rivitalizzata "Seconda repubblica", "hanno condotto a una "Era di Silvio" e al lento ma costante degrado delle istituzioni democratiche della nazione". L'avvertimento dell'Independent: se il primo ministro può "mentire così spudoratamente" sulla sua relazione con una teenager, allora l'Italia "è in pericolo".


Non mancano critiche anche dalla Francia. Questo il titolo della home page del sito di Libèration: "In Italia grande crisi attorno a una minorenne". Le Monde invece titola: "Berlusconi costretto a una campagna discreta". Les Echos fa notare che Berlusconi è il solo leader a presentarsi come capolista.

Non potevamo mancare critiche dalla Spagna. Anche El Pais pubblica un editoriale dal titolo "Berlusconi impunito" col quale dice che il comportamento del premier è una minaccia per la credibilità del nostro paese.

Sembra che solo in Italia non abbiamo capito con chi abbiamo a che fare.

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Berlusconi ha paura

Berlusconi, dopo aver detto che avrebbe riferito in parlamento per quanto riguarda la sentenza Mills, ha fatto retromarcia e non si presenterà alle aule. E ovviamente il PD è d'accordo e non pretenderà nessun confronto.
Probabilmente il premier aveva pensato che presentandosi in parlamento avrebbe potuto mettere un freno a tutte le polemiche che lo riguardano in questo periodo, dal divorzio con la moglie Veronica Lario al caso Noemi Letizia, dalla sentenza Mills alla Gandus. Invece deve aver capito che presentandosi ora avrebbe fatto, per prima cosa, un favore a Di Pietro facendogli un pò di pubblicità e, prima delle elezioni europee, di certo questo aiuterebbe l'ex magistrato a raccogliere consensi. Meglio quindi parlare di altro come le opere pubbliche o l'Abruzzo, riprendendo il discorso giustizia furbamente dopo le elezioni.
Nessun problema per motivare il dietro front; infatti, dice prontamente,l'avvocato Ghedini, che il presidente ha "molteplici impegni che, ovviamente, non possono essere rinviati...".

Fonte: la stampa.it
Link: http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200905articoli/43922girata.asp

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Berlusconi dimettiti

Dopo la condanna dell'avvocato David Mills il presidente Berlusconi non può non dimettersi; solo in Italia una persona così può essere il capo del governo.

Sosteniamo questa petizione:

A: Presidente del Consiglio

In Nome del Popolo Italiano, il Tribunale di Milano, ha condannato l'avv. Mills a 4 anni e 6 mesi di reclusione per corruzione in atti giudiziari!
Dal testo della sentenza si evince che David Mills:"... ha certamente agito da falso testimone, da un lato, per consentire a Silvio Berlusconi ed al Gruppo Fininvest l’impunità dalle accuse o, almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati attraverso il compimento delle operazioni societarie e finanziarie illecite compiute sino a quella data..."
Da questo processo e dalle conseguenti responsabilità, Silvio Berlusconi ha ottenuto l'impunità attraverso il Lodo Alfano (L. 124/08), che consente alle quattro più alte cariche dello Stato di ottenere la sospensione dai processi penali pendenti e futuri, nonostante il dettame inderogabile contenuto nell'art. 3 della Costituzione Italiana:
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sonoeguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali".
In attesa che la Corte Costituzionale si pronunci sulla costituzionalità della L. 124/08, il colpevole coinvolgimento del Presidente Silvio Berlusconi in questa vicenda, così come palesato dagli atti processuali e dalla sentenza, unito alle violente invettive contro la Magistratura, potere fondamentale ed autonomo della nostra Repubblica, rende la prosecuzione del mandato istituzionale di questi, in forte contrasto con ogni regola etica e morale di uno Stato di Diritto, costringendo l'Italia ad un corto circuito politico-giudiziario che nega in radice la natura democratica del Governo e la stessa forma repubblicana dello Stato, stante l'uso privato che l'attuale Presidente del Consiglio, con inaccettabile arroganza, si ostina a fare dei suoi poteri di Capo del Governo e dello stesso Parlamento volgarmente asservito alla sua pretesa personale impunità.
Riteniamo importante ricordare che questa sentenza ne segue altre (queste definitive e non più appellabili) che hanno visto persone alle dipendenze di Silvio Berlusconi condannate per reati vari, prevalentemente a beneficio dello stesso o delle sue aziende (oltre a Mills, Cesare Previti, Salvatore Sciascia, Massimo Maria Berruti, Vittorio Mangano, Marcello Dell'Utri) e che a dimostrazione della contiguità del Presidente Berlusconi o siedono tra le sue fila parlamentari o sono state da egli elevate all'altare degli eroi. Sia uno che l'altro caso sono indegni di un Presidente del Consiglio.
Con questo appello noi cittadini italiani onesti, rispettosi della Costituzione e delle leggi della Repubblica Italiana, fermamente convinti che la politica debba essere fatta con le mani pulite, chiediamo l'aiuto di tutta la società civile, di tutta la stampa e di tutte le forze politiche che non vogliano considerarsi complici, affinché aderiscano, in superamento di ogni divisione, al nostro appello e diano vita ad una grande manifestazione nazionale per chiedere

DIMISSIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SILVIO BERLUSCONI

art. 54 della Costituzione Italiana:
Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.

Ecco il link per firmare la petizione:
http://firmiamo.it/berlusconisidimetta
Firmate numerosi

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